L'orizzonte degli eventi by Vittorio Giacopini

L'orizzonte degli eventi by Vittorio Giacopini

autore:Vittorio Giacopini [Giacopini, Vittorio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2024-01-25T12:00:00+00:00


E dal mare si alza la voce narrante, rinforzata da una colonna sonora in cui si orecchiano l’organo di John Blow, il violino del Matteis, la viola da gamba di William Lawes: si levò il grande Leviatano – che per metà era balena, per metà drago e per un’altra metà (non discuto l’incongruità: l’aritmetica zigana ha evidentemente altre regole e altre leggi) un pot-pourri d’omini pressati, fusi assieme a formare un solo gigante con tanto di scettro e corona in testa – e si pappò i minacciosi natanti in un sol boccone, e questo fu l’aperitivo, appena un antipasto.

Quindi nel verde teatrino la scena cambia, anzi c’è tutta una sarabanda di fondali da far girare la testa, inarrestabile, stile gioco delle tre carte, come se il mio teatrante di sogno mischiasse un mazzo suo di tarocchi speciale, mai visto prima. Scene di corte, di assedi, di campagne devastate, di piaghe e di saccheggi, di mercenari nei loro accampamenti, di streghe che vanno a fuoco su orrende pire. In sgargianti colori o in ascetico Black & White incisorio la Storia diventa sontuoso tableau, o cartolina. L’oniroteatrante volta la carta: ecco l’assedio di Leida, la grande battaglia della Montagna Bianca, l’assedio di La Rochelle, il castello di Praga, ecco i conciliaboli davanti ai cristalli di Boemia, arazzi e costose boiserie, camini in marmo, tavolate con tanto di stinchi arrosto, polli e pernici ove avvicendarsi pensosi, notabili personaggi quali Tilly e Mazzarino, il baffuto Richelieu, Wallenstein, l’imperatore Massimiliano e il re di Svezia.

Così fu per trent’anni filati o forse più – chiosa la voce narrante senza tradire emozioni –, così fu sotto quell’insegna lì – ovvero paura e ancora paura, un desiderio di potere e di gloria senza confronto, l’Europa di allora, l’intera Europa – insiste – un tragico esperimento, un grande collaudo.

Al posto di Pulcinella o del coccodrillo o del diavolo col bastone in scena appare il cinico Richelieu, e l’invisibile burattinaio gli dà voce come può e sa, francioseggiando, e onestamente sembra Peter Sellers nella Pantera Rosa, ma che vuoi farci? Richelieu-Clouseau ciancia di robe come Staatsbildung e Stato Assoluto, Patria, Nazione, Impero, Cittadinanza, Stato d’eccezione, Sovranità, e sibila formule strane scimmiottando i sapientoni che gli stanno accanto – eccoli: Hobbes, Spinoza, Grotius, Pufendorf, Cartesio – insieme ai gran generali e agli strateghi, mentre sullo sfondo abbruciano le città, abbruciano le streghe e gli eretici, e le genti sono in stracci, e un po’ ovunque, alle porte dei villaggi, sotto gli archi di ingresso di città e cittadine, nei cascinali isolati per le valli, sui monti, nelle campagne, ovunque vi sia un fontanile, un pozzo, un campanile, una chiesa, una taverna, non si vedono che soldati in divisa con tanto di tamburino e trombettiere: à la guerre comme à la guerre – dixit la voce fuori campo, sempre fredda, neutrale –, del resto in tutta Europa era così, bisognava reclutare uomini per la guerra del Re, dell’Imperatore, del Signore, dunque anche la plebaglia si fece popolo: insoldatandosi! Moschettieri, fantaccini, piccardi, artiglieri,



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